IL CAMPANACCIO, numero unico, febbraio 1968

“il Campanaccio” (Clicca per scaricarlo)

Conservato anch’esso nella bacheca dell’ufficio del Dirigente, Il Campanaccio non fu pubblicato in convitto, ma al Liceo Classico di Spoleto. Alla sua redazione parteciparono però ben tre convittori: Augusto Gallucci, Antonello Muscas e Antonio Salis. Gallucci redige un articolo dove già vengono anticipati argomenti che un paio di decenni dopo diventeranno ancor più d’attualità, cioè i rapporti irrisolti, se non conflittuali, fra Spoleto e il Festival dei Due Mondi. Allo stesso Gallucci si deve anche l’articolo sportivo, dedicato al torneo calcistico delle scuole superiori spoletine, vinto dall’Istituto Tecnico. Muscas non solo si perde in una dimensione onirica, visionaria ed esistenziale nel suo racconto Dormiveglia, ma stende anche la cronaca delle prove teatrali, a scuola, di una Laude di Jacopone da Todi. Salis cura la rubrica Calliope, dedicata alla poesia, dove compaiono quattro sue poesie e crediamo di far cosa utile e piacevole a ricordare che Antonio e suo fratello Luigi, convittori fino al 1969, vinsero il Festival Musicultura di Recanati nel 1991.

 

 

Il Campanaccio contiene però altri interessanti contributi, elaborati dai compagni esterni di scuola dei nostri Gallucci, Salis e Muscas. Bella è l’intervista a Marino Ceccarelli, pittore naif spoletino di una certa importanza, firmata da A. Calabresi e Maurizio Hanke, quest’ultimo ora medico e consigliere comunale. In qualche modo straordinaria, in “diretta”, è la recensione di Giuliana Rippo a “Their Satanic Majesties Request”, il disco psichedelico dei Rolling Stones, allora appena uscito in Italia. Giuliana è sorella di Vincenzo Rippo, che all’epoca doveva anche lui frequentare il Liceo Classico spoletino. Morto giovanissimo, nel 1969, Vincenzo è poeta illustre, riconosciuto dalla critica; nei suoi versi dichiara esplicitamente il suo amore per il rock e per i Rolling Stones in particolare, salvo poi prenderne le distanze, senza rinnegarli, quando la sua maturazione e concezione della vita prendono altre direzioni. Infine, interessantissima è la recensione alle opere dello scrittore e regista Alexander Kluge, ma ….. chi l’ha scritta? Forse Augusto Gallucci e Antonello Salis, iscritti al sito, sapranno rispondere a questo dilemma!

Buona lettura, Roberto Quirino.

 

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